31/05/12

Adonis



5 commenti:

  1. Venere,la dea dell'amore,aveva un bellissimo bambino mortale,il cui nome era Adone. Però quel giovane fortissimo essendo solito aggirarsi per le foreste e per gli ardui monti e perseguire le bestie feroci,che stavano nascoste lì,Venere,che temeva che le bestie feroci non recassero danno a lui in alcun modo,più e più volte lo ammoniva affinchè non facesse un assalto verso i lupi,i leoni,gli orsi o i cinghiali,che sembravano tutti pericolosissimi.
    Ma una volta che la dea era andata con il suo carro sulla sommità dell'Olimpo e aveva lasciato solo Adone nella foresta,il bambino,che aveva visto per terra le impronte del cinghiale,dimenticate le parole di Venere,esortò i suoi cani,affinchè seguissero più velocemente possibile quella bestia feroce:infatti era desideroso di catturare quella bestia feroce.
    I cani,correndo di qua e di là,seguivano le impronte trovate della bestia;infine trovato il cinghiale lo cacciarono fuori dal cespuglio,in cui si era nascosto;correndo fuori dal suo nascondiglio e volendo fuggire,fu ucciso percosso da un'asta da Adone,che era pronto per trafiggerlo.
    Ma non appena il cinghiale feroce,sebbene era stato ferito gravemente,estrasse l'asta prendendola con i denti dalla ferita,e fece un ferocissimo assalto sul bambino,che cercava un luogo sicuro,e conficcò tutti i suoi denti nella sua gamba,da cui è stata versata una grande quantità di sangue. Adone,gravemente ferito,morì sulla terra perse le forze.
    Venere,che allora scendeva dall'alto dell'Olimpo,
    avendo sentito il suo grido,fu così scossa,che un vento fortissimo volava tra i molti e i fiumi per il cielo,trasportata dal meraviglioso carro,che portava un candido cignio;però avendo visto il bambino che giaceva fra gli alberi per terra e morente nel suo sangue,affetta nell'animo da un grande dolore,subito scese dal suo carro,e con le molte lacrime che scendevano sui capelli e sulla veste per il pianto e sbatteva le mani sul petto:così piangeva la dea,vedendo il bambino che amava prima di tutti che moriva a causa di un'orrenda morte. Urlava fra le lacrime:"Oh mio amatissimo Adone,magari mi avessi ascoltato!Magari avessi evitato le bestie feroci! Se avessi obbedito alle mie parole,non saresti morto in un modo così indegno fra le mie mani a causa di questa ferita gravissima! Cosa farò ora?In che modo mi potrò consolare?"
    Dette queste parole,toccò con mano il cuore,che era sparso vicino al corpo del bambino bellissimo:ed ecco:il cuore è stato mutato senza indugio in un fiore bellissimo e rosso,che tuttora orna i campi di color sangue,conservando la memoria di quel bambino.

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    1. BENE! FA' ATTENZIONE A DUE COSE:
      - AD + ACCUSATIVO GER/GERUND = FINALE
      - SE COMINCI CON IL PASSATO REMOTO, CONSTINUA CON IL PASSATO REMOTO E NON CAMBIARE

      Venere,la dea dell'amore,aveva AMAVA! un bellissimo bambino RAGAZZO mortale,il cui nome era Adone. Però quel giovane fortissimo essendo solito aggirarsi per le foreste e per gli ardui monti e perseguire INSEGUIRE le bestie feroci,che stavano nascoste lì,Venere,che temeva che le bestie feroci non SENZA IL 'NON' recassero danno a lui in alcun modo,più e più volte lo ammoniva affinchè A NON FARE (E' UNA COMPLETIVA!) non facesse un assalto verso CONTRO i lupi CIOE' 'A NON ASSALIRE I LUPI',i leoni,gli orsi o i cinghiali,che sembravano tutti pericolosissimi I PIU' PERICOLOSI TRA TUTTI.
      Ma una volta che la dea era andata con il suo carro sulla sommità dell'Olimpo e aveva lasciato solo Adone nella foresta,il bambino,che aveva visto per terra le impronte del DI UN cinghiale,dimenticate le parole di Venere,esortò i suoi cani,affinchè seguissero A SEGUIRE più velocemente possibile quella bestia feroce:infatti era desideroso di catturare quella bestia feroce.
      I cani,correndo di qua e di là,seguivano le impronte trovate della bestia PER TROVARE LA BESTIA (AD + ACC = FINALE);infine trovato il cinghiale lo cacciarono fuori dal cespuglio,in cui si era nascosto; QUESTO correndo fuori dal suo nascondiglio e volendo fuggire,fu ucciso CADDE percosso da un'asta da Adone,che era pronto per trafiggerlo.
      Ma non appena?? IMPROVVISAMENTE il cinghiale feroce,sebbene era FOSSE stato ferito gravemente,estrasse l'asta prendendola con i denti dalla ferita,e fece un ferocissimo assalto sul CONTRO bambino RAGAZZO,che cercava un luogo sicuro,e conficcò tutti i suoi denti nella sua gamba,da cui è stata versata USCI' (MANTIENI IL PASSATO REMOTO) una grande quantità di sangue. Adone,gravemente ferito,morì CADDE! LI FAI MORIRE TUTTI... sulla terra perse le forze.
      Venere,che allora scendeva dall'alto dell'Olimpo,
      avendo sentito il suo grido,fu così scossa,che un vento fortissimo PIU' VELOCEMENTE DEL VENTO volava tra i molti MONTI e i fiumi per il cielo,trasportata dal meraviglioso carro,che portava un candido cignio TIRAVANO CANDIDI CIGNI;però avendo visto il bambino che giaceva fra gli alberi per terra e morente nel suo sangue,affetta COLPITA nell'animo da un grande dolore,subito scese dal suo carro,e con le molte lacrime TUTTO SBAGLIATO: STRAPPAVA LA VESTE E I CAPELLI... che scendevano sui capelli e sulla veste per il pianto e sbatteva le mani sul petto:così piangeva la dea,vedendo il bambino che amava prima PIU' di tutti che moriva [a causa] di un'orrenda morte. Urlava fra le lacrime:"Oh mio amatissimo Adone,magari mi avessi ascoltato!Magari avessi evitato le bestie feroci! Se avessi obbedito alle mie parole,non saresti morto in un modo così indegno fra le mie mani a causa di questa ferita gravissima! Cosa farò ora?In che modo mi potrò consolare?"
      Dette queste parole,toccò con mano il cuore SANGUE!,che era sparso vicino al corpo del bambino bellissimo:ed ecco:il cuore è stato FU!!! mutato senza indugio in un fiore bellissimo e rosso,che tuttora orna i campi di color sangue,conservando PER CONSERVARE la memoria di quel bambino.

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  2. Adone
    Venere, dea dell'amore, amava un bellissimo ragazzo mortale il cui nome era Adone. Però quel fortissimo giovane essendo solito aggirarsi sui monti scoscesi e foreste e, cacciare le bestie feroci che erano li nascoste, Venere, che temeva che le bestie feroci in qualche modo potessero nuocerli, e molte e molte volte lo riprendeva affinché non cacciasse i lupi, i leoni e gli orsi o i cinghiali che sembravano tra tutti essere molto pericolosissimi. Quando infatti un giorno la dea salì sulla sommità dell'Olimpo con il duo carro e aveva lasciato Adone nella foresta
    il bambino che aveva visto le impronta del cinghiale in terra, dimenticate le parole di Venere, esortò i suoi cani a seguire quella bestia feroce il più velocemente possibile: era infatti desiderosissimo di catturare quella bestia feroce.
    I cani correndo qua e la seguivano le tracce per arrivare alla bestia; infine trovato il cinghiale, lo trassero fuori dal cespuglio nel quale si era nascosto, quando scappò fuori dal suo nascondiglio e volendo fuggire da Adone che era pronto a trafiggerlo cadde colpito dall'asta. Ma non appena il feroce cinghiale, benché fosse ferito gravemente, estrasse la lancia con i denti dalla ferita, assaltò ferocissimamente il ragazzo che cercava un rifugio ed affondò i suoi denti sulla gamba del giovane, dalla quale uscì molto sangue. Adone ferito gravissimamente cadde a terra perse le forze.
    Quando Venere scese dall'Olimpo, avendo sentito le sue urla, fu così scossa da volare più veloce del vento in aria attraverso i monti e i fiumi, trasportata dal carro splendido, che candidi cigni trainavano; quando però avendo visto il bambino che giaceva a terra tra gli alberi e morente nel suo sangue, colpita da un grande dolore nell'animo, non appena scese dal suo carro, e piangendo molte lacrime si scindeva i capelli e il vestito e percuoteva con le mani il suo petto: così piangeva la dea, vedendo il bambino che primo tra tutti amava che periva per un'orrenda morte:"Oh mio amatissimo Adone" esclamava tra le lacrime "Magari mi avessi ascoltato! Magari avessi temuto le bestie feroci! Se tu avessi obbedito alle mie parole, non saresti morto tra le mie braccia in maniera così indegna per questa ferita gravissima! Cosa farò ora? In che modo potrò essere consolata?".
    Dette queste parole, toccò con la mano il suo sangue che era sparso attorno al corpo del bellissimo ragazzo:ed ecco: il sangue si trasformò in un bellissimo fiore rosso senza indugio, che adesso, per ricordarsi di quel ragazzo orna i campi con il colore del sangue.

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    1. MOLTO BENE! ATTENTO ALLA FORMA ITALIANA E ALL'ORDINE DELLE PAROLE.

      Adone
      Venere, dea dell'amore, amava un bellissimo ragazzo mortale il cui nome era Adone. Però quel fortissimo giovane essendo solito aggirarsi sui monti scoscesi e foreste e, cacciare le bestie feroci che erano li CON L'ACCENTO! nascoste, Venere, che temeva che le bestie feroci in qualche modo potessero nuocerliGLI, [e] molte e molte volte lo riprendeva affinché non cacciasse i lupi, i leoni e gli orsi o i cinghiali che sembravano tra tutti essere molto pericolosissimi?? MA CHE LINGUA E'?.
      Quando infatti un giorno la dea salì sulla sommità dell'Olimpo con il duo carro e aveva lasciato Adone nella foresta il bambino che aveva visto le impronta del cinghiale in terra, dimenticate le parole di Venere, esortò i suoi cani a seguire quella bestia feroce il più velocemente possibile: era infatti desiderosissimo di catturare quella bestia feroce.
      I cani correndo qua e la seguivano le tracce per arrivare alla bestia; infine trovato il cinghiale, lo trassero fuori dal cespuglio nel quale si era nascosto, quando scappò fuori dal suo nascondiglio e volendo VOLEVA/TENTAVA DI fuggire da Adone che era pronto a trafiggerlo cadde colpito dall'asta ORDINE DELLE PAROLE!. Ma non appena IMPROVVISAMENTE il feroce cinghiale, benché fosse ferito gravemente, estrasse la lancia con i denti dalla ferita, assaltò ferocissimamente il ragazzo che cercava un rifugio ed affondò i suoi denti sulla gamba del giovane, dalla quale uscì molto sangue. Adone ferito gravissimamente cadde a terra perse le forze.
      Quando Venere scese dall'Olimpo, avendo sentito le sue urla, fu così scossa da volare più veloce del vento in aria attraverso i monti e i fiumi, trasportata dal carro splendido, che candidi cigni trainavano; quando però avendo visto QUANDO AVENDO VISTO? MA CHE LINGUA E'? il bambino che giaceva a terra tra gli alberi e morente nel suo sangue, colpita da un grande dolore nell'animo, non appena SUBITO scese dal suo carro, e piangendo molte lacrime si scindeva STRAPPAVA i capelli e il vestito e percuoteva con le mani il suo petto: così piangeva la dea, vedendo il bambino che primo tra tutti amava che periva per un'orrenda morte:"Oh mio amatissimo Adone" esclamava tra le lacrime "Magari mi avessi ascoltato! Magari avessi temuto le bestie feroci! Se tu avessi obbedito alle mie parole, non saresti morto tra le mie braccia in maniera così indegna per questa ferita gravissima! Cosa farò ora? In che modo potrò essere consolata?".
      Dette queste parole, toccò con la mano il suo sangue che era sparso attorno al corpo del bellissimo ragazzo:ed ecco: il sangue si trasformò in un bellissimo fiore rosso senza indugio, che adesso, per ricordarsi di quel ragazzo orna i campi con il colore del sangue.

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  3. Venere, la dea dell'amore, amava un bellissimo ragazzo mortale, che si chiamava Adone. Però quel fortissimo giovane era solito camminare e cacciare tra i boschi e le alte montagne le bestie che lì si nascondevano, Venere, che temeva che le bestie feroci nuocessero a lui in qualche modo, più e più volte lo ammonì affinchè lui non attaccasse i lupi, i leoni, gli orsi e i cinghiali, che erano per tutti pericolosissimi. Quando poi una volta andò nel sommo olimpo con il suo carro e lasciò da solo Adone nella foresta, il fanciullo, che notò le impronte di un cinghiale, dimenticate le parole di Venere, esortò i cani, affinchè seguissero più velocemente quella bestia feroce : era infatti molto desideroso di prendere quella bestia. I cani, correndo qua e là, seguivano le tracce per rintracciare la bestia, infine intravisto il cinghiale, lo spinsero fuori da un cespuglio nel quale si nascondeva, esso, quando uscì dal suo nascondiglio volle fuggire, Adone, che era preparato per trafiggerlo, lo percosse con la lancia. Subito dopo il cinghiale feroce, sebbene fosse ferito gravemente, tirò fuori la lancia dalla ferita prendendola con i denti e attaccò ferocemente il ragazzo, il quale stava cercando un luogo sicuro, e piantò tutti i denti nella sua gamba, dalla quale uscì una ingente quantità di sangue. Adone, ferito gravemente cadde a terra senza forze. Quando Venere che in quel momento scendeva dall'alto Olimpo, sentì le sue urla, fu così spaventata, che volava in cielo più velocemente del vento attraverso i monti e i fiumi, trasportata dal meraviglioso carro, il quale era trainato da bianchi cigni; quando allora vide il ragazzo che giaceva a terra tra gli alberi e che stava morendo dissanguato, provata da un dolore enorme, subito scese dal suo carro, e mentre piangeva si strappo' le vesti e i capelli e si percosse il petto con le mani: così piangeva la dea, quando vide il ragazzo che amava più di tutti perire di un' orribile morte. Urlo' tra le lacrime:" Oh mio amatissimo Adone, se solo mi avessi ascoltato! Magari tu avessi evitato le bestie feroci! Se avessi ascoltato le mie parole, non saresti morto così orribilmente tra le mie braccia per questa grave ferita! Cosa farò ora? In che modo mi consolerò? Dette queste parole,toccò con la mano il sangue che era sparso intorno al bellissimo corpo del ragazzo: ed ecco: il sangue si trasformo' senza indugio in un bellissimo fiore rosso, che tutt'ora, conserva la memoria di quel ragazzo, orna i campi con il colore del sangue.

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