09/05/11

Il Maestro e gli Alunni

Marco portando il libro e la tavola e le altre cose cammina verso Tuscolo. Lì c’è la scuola dei bambini. Molti bambini la mattina vanno a scuola.
Il maestro della scuola è un uomo greco, del quale nome è Deodoro. Marco ha paura di Deodoro, infatti lui è un maestro severo, che picchia con la verga i suoi alunni; il maestro severo è solito punire in questo modo gli alunni cattivi. Gli alunni sono bambini che vanno a scuola. Marco e quinto sono alunni, altri alunni sono Tito e Sesto.
Sesto, che viene a scuola prima di Marco e Tito, entra per primo a scuola. Sesto è solo, infatti gli altri alunni non sono qui.
Il maestro entrando vede Sesto che è seduto sulla sedia da solo. Sesto saluta il maestro alzandosi dalla sedia: “Salve maestro!”
Maestro: “Salve Sesto!siediti!”
Sesto si siede sulla sedia. L’alunno zitto si siede davanti al maestro.
Il maestro chiede: “Perché sei solo, Sesto?”
“io sono solo, poiché tutti gli altri alunni non ci sono” risponde Sesto.
Il maestro esclama:!o, alunni cattivi...!”
Sesto: “ io sono un alunno cattivo?”
Maestro: "Al contrario, tu sei un alunno bravo, Sesto, ma Marco e Tito sono alunni cattivi!”
Qui Tito arriva alla scuola e bussa alla porta prima di entrare: un alunno non entra immediatamente, ma prima bussa alla porta; poi entra nella scuola e saluto il maestro:
“salve, maestro!”
Maestro: “O Tito! Sesto è già qua...”
Tito: “Ma Marco e Quinto non sono qui!”
Maestro: “Taci, bambino! Chiudi la porta e siediti! Aprite i libri, bambini!”
Sesto apre subito il suo libro, ma Tito, che non ha il libro dice “io non ho il libro.”
Maestro: “Cosa? Sesto ha il suo libro, tu non hai il tuo? Perché non hai il tuo libro?”
Tito: “Non il libro, poiché Marco ha il mio libro.”
Dopo Tito Marco arriva a scuola e non bussa la porta prima di entrare. Marco entra subito e non saluta il maestro.
Il maestro dice: “O Marco!perché non bussi alla porta quando vieni a scuola e non mi saluti quando mi vedi?”
Ma Marco dice “io no busso alla porta quando vengo e non ti saluto quando ti vedo, poiché non lo fa né Sesto né Tito.”
Sesto e Tito: “ cosa?”
Marco (a Sesto e a Tito): “Voi non bussate alla porta quando venite a scuola e non salutate il maestro quando lo vedete. Sentite quello che vi dico?”
Allora Sesto e Tito dicono: "Quello che dici non è vero: noi bussiamo alla porta quando arriviamo a scuola e salutiamo il maestro quando lo vediamo. Non diciamo la verità, maestro?”
Maestro: “Voi dite la verità. Quello che Marco dice non è vero. Sei un bambino cattivo, Marco! Bisogna punirti. Vieni da me subito!”
Deodoro, un maestro severo, picchia con la verga la schiena del bambino. ( la schiena è la parte posteriore del corpo.) a Marco fa male la schiena e non piange, infatti a un bambino romano non conviene piangere.
Marco urla: “ Ehi! Ormai è abbastanza! Smetti maestro!”
Il maestro smette di picchiare il bambino e dice: “Torna alla tua sedia e siediti!”
Marco torna alla sua sedia e non si siede, ma sta zitto davanti alla sedia.
“hai sentito Marco? Ti ordino di sederti. Perché non ti siedi?” chiede il maestro.
Marco: “Non mi siedo, poiché non mi posso sedere.”
Deodoro: “Perché non ti puoi sedere?”
Marco: “Non mi posso sedere, poiché mi fa male la parte in basso della schiena sulla quale sono solito sedere.”
Sentendo quelle parole Tito e Sesto ridono.
Deodoro: “Perché ridete, Tito e Sesto?”
Tito: “Ridiamo, poiché a Marco fa male….”
Deodoro: “Tacete! Non gli conviene nominare quella parte del corpo! – ma dov’è tuo fratello, Marco?”
Marco: “Egli è in casa vicino a sua madre. Quinto dice che si sente male.”
Deodoro: “Se sta male, non può venire a scuola, voi state bene. Adesso aprite i libri!”
Tito: “ Marco ha il mio libro.”
Deodoro: “Perché tu hai il libro di Tito, Marco?”
Marco: “ io ho il suo libro, poiché lui ha la mia mela. Ridammi la mia mela, Tito!”
Tito ridendo dice: non ti posso ridare la mela, infatti è già nel mio stomaco!”
Marco arrabbiato incomincia a picchiare Tito, ma il maestro dice: “ smettila, Marco! Tito non ti può dare la mela, ma io ti posso fare male, se non ridai il libro a Tito qui e subito!”
Marco ridà il libro a Tito.
Gli alunni aprono i libri. Allo stesso modo il maestro apre il suo libro e inizia a recitare. Ma i bambini ascoltano soltanto la prima parte del libro, infatti prima che il maestro inizi a recitare la parte posteriore del libro, tutti i bambini sormono!
Il maestro smette di recitare e urla: “o alunni cattivi! dormono! Non ascoltano ciò che recito!”
Marco dice al maestro arrabbiato: “io non dormo. Al contrario, sono sveglio e ti ascolto, maestro.”
Ugualmente Tito e Sesto dicono: “e noi non dormiamo, siamo svegli e ascoltiamo tutte le tue parole. Reciti bene, Diodoro! Sei un buon maestro!”
Il maestro felice dice: “ciò che dici è vero, io recito bene e sono un buon maestro – ma voi recitate male e siete dei cattivi alunni!”
Alunni: ”ma noi siamo dei bravi alunni! Recitiamo bene!”
Diodoro: “tacete! Dove siete, bambini!”
Alunni: ”siamo a scuola.”
Diodoro: “dite la verità: site a scuola – non nei lettini a casa! Nel lettino è permesso dormire, qua a scuola non è permesso dormire!”
Il maestro arrabbiato picchia gli alunni con la verga.
Alunni: “ehi, ehi! Perché ci picchi, maestro?”
Diodoro: “vi picchio, poiché non vi posso svegliare in altro modo. Tornate alle vostre sedie e sedetevi!”
Gli alunni tornano alle loro sedie e no si siedono.
Maestro: “perché non vi sedete?”
Gli alunni: “non ci sediamo, poiché non ci possiamo sedere.”
Diodoro: “cosa? Non vi potete sedere? Quindi voi rimanete per tutta l’ora zitti, finché io stando seduto recitò la parte finale del libro! E infatti non potete dormire in piedi!”

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